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Channel: Oro Argento...e Birra
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Costruzione agitatore per mosto con motorino spremiagrumi

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Siccome non piace a nessuno buttare via le cose, ho colto l' occasione di reciclare il motorino di un vecchio spremiagrumi per costruire un agitatore per il mosto! La forza del motorino non è da sottovalutare in quanto fa girare la punta per spremere l'arancia resistento al peso che ci applichiamo sopra. Al suo interno il meccanismo è molto semplice, ma fidatevi..non è proprio possibile cercare di fermare la girata stringendolo forte con la mano!!..e da qui..l'idea per un agitatore!

 La testa ha iniziato a lavorare. Cio' di cui avevo bisogno era: un asta in acciaio inox, un trapano e infine, tanto per rimanere nel tema del riciclo, un paio di pinze in inox per insalta che avevo a casa, da usare come pale! Ho quindi segato all' altezza giusta la barra, fatto un foro nella parte superiore, messo un chiodo per fissarla sulla punta dello spremiagrumi, fatto un altro paio di fori nella parte inferiore e fissato le pale con un paio di bulloni in inox. Finito questo, sono passato a qualche test fisico e con mio grande stupore...funzionava perfettamente!!

 Ho fatto qualche piccolo aggiustamento perche' il motorino tendeva ad alzarsi e le ruote dentate non combaciavano (risolto con un paio di viti). Infine ho richusio la parte superiore con un vasetto di plastica con sopra una ventola da pc da 12v (per non farlo surriscaldare).










La Chouffe Blond Clone!

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Ottima ricetta ma purtroppo è stata la prima esperienza con i lieviti liquidi e mi sono trovato con un caso di  underpitching (leggi sotto). Sicuramente riprovero' la ricetta.

 

Ricetta (litri finali 20,0)

 

efficienza  63%,
bollitura 60 min.
OG 1,072;
IBU: 32;
EBC: 15;

Malti:

 

  6200 gr Pilsener, 1,036;
  500 gr Sugar, Table (Sucrose), 1,046;
  290 gr Carahell Malt, 1,034;
  150 gr Melanoiden Malt, 1,037;

Luppoli e altro:

 

  7 gr Goldings, East Kent, 4,0 %a.a., 90 min;
  20 gr Saaz, 4,0 %a.a., 90 min; 
  50 gr Saaz, 3,7 %a.a., 60 min;
  3 gr Carvi, 0,0 %a.a., 15 min;
  6 gr Cumino, 0,0 %a.a., 15 min;
  6 gr Coriandolo, 0,0 %a.a., 15 min;


wlp 550 starter

Lievito e fermentazione:


Lievito liquido belgian ardennes (WLP 550). Preparato uno starter da 1/2 litro e poi inoculato. Fermentazione:
- 24 gradi per 1 settimana
- travaso
- 22 gradi per 1 settimana
- 7 gradi per 3 giorni
- imbottigliamento

La birra:

Nonstante dal fermentatore uscissero degli ottimi odori, verso fine fermentazione mi sono accorto che la birra aveva un odore e un sapore strano come da plastica bruciata-gas. Informandomi sul web mi sono accorto che il problema non era un infezione ma semplicemente il mosto era in underpitching (inoculazione di troppo poco lievito)! Infatti il lievito liquido era scaduto da 2 mesi e avrei dovuto fare uno starter piu' consistente! Ho voluto lo stesso imbottigliarla per vedere se nel tempo cambiera'.

Nuova pentola in inox coinbentata per il mash.

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Finalmente sono riuscito a trovare un momento e uno spazio all'interno del blog per parlare della mia nuova pentola di mash!
Dall' ultima devo dire che c'e' stato un gran salto di qualita'; infatti, se prima mash e bollitura avvenivano su un unica pentola, ora riesco comodamente a gestire tutto senza dover ustionarmi con i vari travasi. La pentola di 33 litri (del crucco) è stata dotata di rubinetto a sfera in inox 1/2", filtro bazooka, agitatore per il mosto, coinbentatura di sughero e nastro alluminio, coperchio con cerniere per vedere il mosto e infine un pozzetto da 1/2" in inox in cui inserisco la sonda pt100 del mio termoregolatore della SESTOS (per una futura automazione). Per praticare i fori per l'iserimento del rubinetto ho utilizzato una punta a tazza per metalli pesanti e per renderle a tenuta stagna ho ritagliato da alcune maniglie in silicone delle rondelle. Il sistema funziona alla perfezione e riesco a ottenere efficenze (assieme al batch sparge) che nel migliore dei casi si aggirano attorno all' 80%.

Ricetta clone della London Pride!!

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 Dopo i vari viaggi a londraè arrivata la nostalgia! Ma non dello scuro e tortuoso tamigi, o della cattedrale di Westminister, e neppure della fatidica e tanto attesa ora del te'! Sto parlando della Birra! (con la B maiuscola). In particolare della London Pride! Orgoglio e diletto del regno unito questa birra la si trova praticamente in ogni pub inglese degno di nota. Con il suo classico e semplice sapore di ale inglese è un ottima compagna per sopportare i giorni uggiosi che non di rado accadono nella grigia capitale.

Con l'esperienza maturata in questi anni ho deciso quindi di ricreare a casa a mia, a Venezia, un piccolo angolo di Londra e di proporre la mia versione di questa fantastica birra: la Venice Pride!

La realizzazione dell'etichetta è stata fatta in collaborazione con un grande designer, vissuto per un periodo a Londra e quindi gran conoscitore e amante delle loro birre (infatti ho dovuto concedergli qualche bottiglia).


Ricetta Venice Pride (litri 27)

 

efficienza  81%,
bollitura 60 min.
OG 1,047;
IBU (Tinseth): 29,3;
IBU (Rager): 31,6;
IBU (Daniels): 34,4;
EBC: 18;
FG: 1,011
alc: 4,7%


Malti:

 

  4800 gr Pale Malt(2-row), 1,030;
  500 gr Crystal 75L, 1,030;


Luppoli e altro:

 

  17 gr Target, 11,4 %a.a.,        60 min, Kettle;
  15 gr Challenger, 8,2 %a.a.,   15 min, Kettle;
  15 gr Northdown, 7,7 %a.a., 15 min, Kettle;


Mashing

 

Single step a 67 gradi per  1 ora e 15 minuti;
mashout: 15 min a 78 gradi;


Fermentazione:

 

English Safale 04 :
-20 gradi 5 giorni,
-travaso,
-20 gradi per 7 giorni
-7 gradi per 2 giorni
-imbottigliamento

Birra 

 

Attualmente in maturazione

Ricetta birra alla zucca! (o pumpkin ale)

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Non riuscendo ad andare a castagne quest'anno ho deciso di optare per un altra birra stagionale che in america ha preso piede e che qui in italia sta riscuotendo un discreto successo: la pumpkin ale! Di famoso in america esiste la versione del birrificio americano Dogfish head mentre qui in italia ho avuto occasione di assaggiare quella prodotta dal birrificio di Meni (che dev'essere un mio omonimo nel veneto!) Entrambe producono una versione della birra con alto grado alcolico (attorno al 7%) sullo stile di una ale non troppo amara. 
Al contrario a me sarebbe piaciuto preparare una versione leggera (attorno ai 4-5 gradi), profumata, equilibrata (quindi non eccessivamente dolce) e beverina! Ed ecco qui la mia ricetta. Il potenziale zuccherino della zucca varia sostanzialmente da 1,006-1,012 in base anche alla qualita'.


Ricetta litri finali 27,0

 

efficienza  67%,
bollitura 60 min.
OG ottenuta 1,044;
(prevista: OG 1,052)
IBU: 25,3;
EBC: 16;


Malti:

 

  4300 gr Pale Malt(2-row), 1,030;
  2400 gr Zucca arrosta (di cui 300 in boil), 1,008;
  300 gr Frumento non maltato (grano), 1,030;
  200 gr Biscuit, 1,030;
  150 gr Crystal 75L, 1,030;


Luppoli e altro:

Aromi - spezie

 

  25 gr Cascade, 8,7 %a.a., 60 min, Kettle;
  20 gr Cascade, 8,7 %a.a., 10 min, Kettle;
  6 gr Cannella stecche, 0,0 %a.a., 10 min, Kettle;
  6 gr Noce moscata, 0,0 %a.a., 10 min, Kettle;
  300 gr Zucca arrosta, 0,0 %a.a., 10 min, Kettle;


Lievito e fermentazione:



Non poteva che essere l'americano US05:
- inoculo a 21 gradi
-fermentazione 5 gg a 21 gradi
-travaso
-fermentazione 6 gg a 21 gradi
-1 giorno a 17 gradi
-1 giorno a 14 gradi
-1 giorno a 7 gradi
-imbottigliamento


Processo:




Prima di tutto bisogna che vi procuriate delle buone zucche! (Io ho preso quasi 4 kg di zucca verde) Poi bisogna che la cucinate! C'e' chi la fa lessa, chi la fa bollire nel mosto e chi invece la fa a cubetti e la arrostisce in forno. Io ho intrapreso quest' ultima strada ma per comodita' ho lasciato le fette intere con la buccia private dei semi.

Ho quindi messo tutto in forno per 1 ora a 180 gradi e poi l'ho rimosso. La zucca si era arrostita-caramellata alla perfezione e aveva un buonissimo odore e un sapore molto dolce che ricordava le vaniglia, le torte della nonna e le castagne.

Ho separato 2 kg e 400 g di purea di zucca (di cui ne ho tenuti a parte 300 per il boil e un po' per fare il risotto :) ) e li ho aggiunti assieme ai grani nel mash.
Il vero problema è stato lo sparge perche' con tutta quella purea il filtro bazooka (o bazucca) si era intasato! Filtrato faticosamente il tutto ho portato a bollitura assieme al luppolo e alle spezie: stecche di cannella e di noce moscata triturate molto grossolanamente e inserite nell' hop bag.




La birra:



Attualmente : in fermentazione! A presto con i risultati.


Ricetta della quarta Weizen: con più frumento!

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Questa birra oramai non ha più bisogno di presentazioni. Oramai è diventata una delle birre più apprezzate e riprodotte a livello casalingo. Questa volta però con una piccola variate: una dose del quasi 60% di frumento. (c'e' chi si spinge oltre fino ad arrivare anche all'80% ma è meglio procedere per gradi). Il fatto di aumentarlo dovrebbe portare a una birra con una miglior tenuta di schiuma e un gusto in gran parte dominato dal frumento e da note leggermente acidule provocate dallo stesso.

 

Ricetta (litri finali 25)

 

efficienza  71%,
bollitura 60 min.
OG 1,050;
FG: 1,012 ( 5% alcool )
IBU: 11,2;
EBC: 13;

 

Malti:

 

  3500 gr Wheat, 1,030; 59% 
  1800 gr Pils, 1,030; 31%
  300 gr Melanoiden Malt, 1,030; 5%
  300 gr CaraPils, 1,030; 5%

Luppoli e altro:

 

  33 gr Tettnang ( hop bag ) , 3,7 %a.a., 60 min, Kettle;

 Mashing:

 


Lieviti e fermentazione:

 

1 busta di WB 06 della fermentis:
- 21 gradi per 5 giorni
- travaso
- 21 gradi per 9 giorni
- imbottigliamento con 7g/l zucchero

La birra:

 in condizionamento

Birra mochena: Dunkel weiss e Pale ale!

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La storia


Tratta direttamente dal loro sito web:
"Tutto ebbe inizio durante una festa in baita nella splendida Valle dei Mocheni.  La baita divenne poi  il simbolo dell’iniziativa e fu poi ripresa nel logo ufficiale. Tra una degustazione di  birra artigianale e l’altra a Luca Dellai scattò l’idea di creare l’Originale Birra Mochena. Durante la prima cotta all grain fatta da un amico ad Asiago, anch’egli homebrewer ed appassionato di Birra, decide di continuare a sviluppare e perfezionare le ricette nel proprio laboratorio con impianto pilota da 40 litri.  Ad aiutarlo nell’impresa c’è un professore di chimica dell’Istituto di Vellai ed alcuni amici della provincia di Belluno. La strada è sempre quella di puntare sulla qualità degli ingredienti e sul perfezionamento delle ricette che lo portano ad intraprendere una proficua collaborazione con un importante Micro Birrificio. Importantissime sono state le analisi effettuate sulla sorgente dell’acqua che giunge direttamente alla baita della Val dei Mocheni, rilevatasi ottima per la produzione di birre pils e lager con cui si iniziò a sperimentare le prime ricette. Con quest’ottima acqua è stato prodotto in particolare il cocktail aromatizzato denominato Caffè Mocheno contenente spezie, fragoline di bosco, caffè, grappa, vino……. da provare ai mercatini….. Birramochena sta lavorando per legare la propria produzione alle peculiarità del terrirorio. E’ in corso di sperimentazione infatti la coltivazione del luppolo nella bellissima Val dei Mocheni. Questo è solo l’inizio…."


Le birre, il birrificio


Le birre non sono in realtà prodotte nella Val dei Mocheni ma in provincia di Belluno. I punti di forza di questo birrificio sono il fatto di trovarsi in una zona dove l'acqua è molto dolce e dove è possibile trovare una gran varietà di spezie utilizzabili per produrre birra e non solo (vedi sopra il caffè mocheno). Anche se ancora una piccola realtà è un birrificio che potrebbe avere grandi potenzialità se imparasse a sfruttare al massimo quello che ha da offrire il territorio in modo da creare un prodotto locale unico e completamente autoctono. Ma veniamo alle birre. Attualmente il birrificio ne produce 4 stili diversi: dunkel weiss, pale ale, birra chiara e di natale. Quelle da me assaggiate sono:

Dunkel weiss:

Bella carbonata da subito colpisce per l'abbondante schiuma bianca persistente. All'occhio si presenta di un colore ambrato sul marrone leggermente opaco. Al naso si risaltano note speziate di chiodi di garofano, malto di frumento, per finire con delle sfumature di banana molto impercettibili. Al gusto invece predomina la dolcezza del malto con un lieve retrogusto tostato e acidulo dovuto all'utilizzo di malto di frumento. Molto bevibile nonostante il corpo pastoso.


Pale ale Ambrata:

Carbonazione e schiuma non troppo persistenti ma di una consistenza pannosa. Di colore ambrato-rossastro colpiscono subito al naso aromi molto particolari leggermente citrici ma soprattutto speziati (cannella, noce moscata e pepe) accompagnati in fondo da un leggero aroma maltato. In bocca il dolce dovuto all'utilizzo di malti caramellati si sposa bene con l'amaro ben pronunciato e rotondo dovuto ai luppoli per finire con un leggero retrogusto maltato. 


per maggiori info:

Misurare ph.

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Dopo quasi 2 anni di birra fatta in casa (o a caso) sentivo che era giunto il momento di fare un piccolo salto di qualità e di acquistare un phmetro! E' un importante strumento per chi fa birra all-grain in quanto il lavoro degli enzimi che lavorano all'interno del mosto (amilasi, proteasi,..) dipende dal ph della birra. Un livello ottimale di quest'ultimo permette quindi di ottenere una saccarificazione in tempi più brevi e permette di generare in maniera ottimale la quantità di nutrienti necessari a far lavorare i lieviti nella maniera più adeguata. Qui sotto riporto una tabella del range di ph in relazione alla temperatura e agli enzimi.

Con un ph, durante la fase di saccarificazione, compreso tra 5.2-5.5 circa si hanno le condizioni ideali per far lavorare al meglio tutti gli enzimi presenti nel nostro mosto.Il ph, oltre che a contribuire al sapore acido finale della birra, è un fattore che influenza in parte la formazione della schiuma.

Per poter misurare il ph si puo' optare per le economiche cartine tornasole (nel range di misura adeguato) o per uno strumento elettronico (come nel mio caso). Il più economico phmetro digitale"affidabile"è quello proposto da Hanna dotato di lettore con schermo e elettrodo separati in modo da poterli sostituire in caso di guasto.

Tutto il necessario

Se come me avete optato per un phmetro digitale, in particolare quello della Hanna, ecco qui una lista di tutto il necessario per il mantenimento-utilizzo in maniera ottimale del phmetro:
  1. Ph tester della Hanna Instruments modello Cheker
  2. Soluzioni tampone per la taratura del ph (a 4.01 e a 7.01)
  3. Soluzione per la conservazione dell' elettrodo
Se siete della zona di Padova vi consiglio di passare dal rivenditore ufficiale del nord italia della Hanna Instruments ( http://www.hanna.it/hanna-padova/ ) in cui potete trovare tutto a prezzi veramente imbattibili. In ogni caso lo trovate in un qualsiasi sito per homebrewers.

Soluzioni tampone e calibrazione


Il phmentro in questione possiede 2 viti regolabili che servono per calibrare lo strumento in 2 punti corrispondenti a 2 valori fissi di ph: 7,01 e 4,01. Questi 2 valori di ph vengono forniti da soluzioni tampone in diversi formati tra cui le buste da 20ml acquistate da me. Il phmetro va immerso con la punta per 4 cm circa nelle soluzioni e le viti vanno regolate in modo che sullo schermo compaia il valore di ph stabilito per ogni busta. Una volta immerso l'elettrodo e prima di agire sulle viti bisogna aspettare che la lettura si stabilizzi. Nello spostamento tra una soluzione e l'altra consiglio di sciacquare l'elettrodo con acqua. Una volta fatta la calibrazione lo strumento è pronto per essere utilizzato.

Più volte calibriamo lo strumento nel corso del suo utilizzo (1 volta ogni 3-4 mesi) e più siamo sicuri che le letture che fa sono corrette. Da qui la necessità di disporre di una gran quantità di soluzioni tampone oppure di trovare il giusto modo di conservarle. Per poter utilizzare le buste da 20ml piu' volte per diverse calibrazioni c'è bisogno di trovare il recipiente adatto. Girando per casa ho trovato 2 boccette da superalcoolici da 5cl (50ml) perfette per contenere le soluzioni tampone! Quella di vetro è stata usata per contenere la soluzione acida mentre quella in plastica quella a ph neutro. Le boccette risultano perfette in quanto permettono l'inserimento dell'elettrodo al loro interno garantendo che la parte sia abbastanza sommersa per una misura adeguata.

Soluzione per la conservazione elettrodo


Per risparmiare sulla soluzione di conservazione dell'elettrodo ho cercato di informarmi sulla sua composizione e sono arrivato a capire che è composto da una soluzione di potassio cloruro (KCl) 3-3,5 molare. Con l'aiuto di qualche piccola formula si riesce a ottenere la quantita' di potassio cloruro in polvere da aggiungere a 1 litro d'acqua per ottenere una soluzione a quella molarità, e questa è 200g.  Ho quindi acquistato un flacone da 1kg di KCl in polvere (8 euro circa) e ho pesato con un bilancino digitale la giusta quantità per realizzare 20ml di soluzione (giusto il necessario per utilizzarlo 3-4 mesi per diverse cotte). La soluzione cosi fatta va posta nel tappino del phmetro. Con il tempo si noteranno formarsi delle piccole incrostazioni saline attorno al tappo e all'elettrodo (le stesse fatalità presenti nel phmetro appena acquistato). L'unico dilemma sta nell'utilizzo dell'acqua. Io ho utilizzato acqua di rubinetto perchè nelle istruzioni del phmetro c'e' scritto di non conservalo con acqua deionizzata/distillatta pura.


Primo utilizzo


Leggendo le istruzioni sull' utilizzo dello strumento bisogna sapere che prima di utilizzarlo l'elettrodo deve essere attivato immergendo la punta sulla soluzione tampone a ph 4.01 per 2 ore circa per rimuovere ogni residuo di salinità. Una volta fatto questo bisogna procedere alla calibrazione dello strumento come sopra descritto.


Misurare il ph


La procedura di misurazione del ph si riassume quindi in questi semplici passi
  1. Se è da tanto che non viene utilizzato procede alla calibrazione dello strumento;
  2. Levare il tappo, sciacquare l'elettrodo con acqua
  3. Immergerlo in un campione della soluzione da misurare (raffreddata a 20 gradi e privata il piu' possibile della parte solida) aspettando che la lettura si stabilizzi (magari agitandola un po');
  4. Correggere di poco il ph mediante l'utilizzo di acidificanti (acido citrico, lattico,..)
  5. Ripetere fino il punto 3 e 4 fino ad ottenere il ph stabilito (nel caso della birra 5.2-5.5)
  6. Risciacquare l'elettrodo con acqua, riempire il tappo di soluzione di conservazione e riporre il phmetro al sicuro per un nuovo utilizzo.

Ricetta old english dark ruby ale: Hobgoblin Clone!

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Per chi fosse stato almeno una volta a Londra e per chi fosse un amante delle birre stile inglese come me, sicuramente non può essere sfuggita l'occasione di bere in un pub inglese la leggendaria birra Hobgoblin! E' una birra nata nel 1988 da una commissione affidata a Chris Moss (mastro birraio del birificio) da parte di un Proprietario terriero locale per il matrimonio della figlia. Da li è nato un prodotto eccezionale che è stato poi immesso nel mercato con il primato di prima birra la cui etichetta rappresentava effettivamente il nome della birra, cioè: un hobgoblin.

Il birrificio Wichwood Brewery che la produce è presente nell Oxfordshire nel regno unito dal 1983 e la birra che l'ha reso celebre (l'hobgoblin appunto) è stata commercializzata al pubblico solo nel 1996. Essi producono una gran varietà di birre sullo stile inglese con delle fantastiche etichette accattivanti che hanno come soggetto personaggi di miti e leggende, appartenenti a un mondo fantastico (hobgoblin, fate, troll, e cosi via).

La birra Hobgoblin è definita una dark english ale e in particolare una Ruby Ale/ Dark Ruby Ale a causa di questo suo colore rosso rubino che da subito la fa sembrare una birra preziosa, calda, incantata che ti avvolge con una sorta di magia e ti trasporta con i suoi profumi, con la sua storia e sapori in mondo immaginario popolato da strane creature fantastiche...e se succede...forse avete bevuto troppo!

E' una birra molto apprezzata dagli homebrewers oltremanica che da sempre hanno cercato di riprodurla a livello casalingo. La ricetta sicuramente più clonata è quella di Orfy. La mia prende spunto dalla sua con una piccola modifica per quanto riguarda l'utilizzo dei luppoli; infatti nel sito della Wychwood brewery la birra viene brassata con il Fuggle e lo Styrian (luppoli da aroma). Io ho utilizzato il target per una base di amaro e solo lo styrian per l'aroma. Un altro lievito molto utilizzato per produrla è il nottingham, ma pure l'us 04 va benissimo.

Ricetta per litri finali 28,0 (in bollitura 31,0)


efficienza  82%,
bollitura 60 min.
OG prevista :1,056; 
OG ottenuta: 1,053
FG prevista: 1,016
FG ottenuta: 1,016
IBU: 27,0;
EBC: 32;

Malti:


  5600 gr Pale, 1,030;            88%
  330 gr CaraPils, 1,030;         5%
  260 gr Crystal 70L, 1,030;    4%
  170 gr Chocolate, 1,030;      3%

Luppoli e altro:


  20 gr Target, 11,4 %a.a., 60 min, Kettle;
  15 gr Styrian Goldings, 3,7 %a.a., 60 min, Kettle;
  20 gr Styrian Goldings, 3,7 %a.a., 30 min, Kettle;
  15 gr Styrian Goldings, 3,7 %a.a., 0 min, Kettle;

Mash Steps e ph:



  mashi in:             60 °C rampa 10 minuti fino a 69 gradi
  saccarificazione: 69 °C 90 minuti
  mash out:           78 °C 15 minuti

ph del mash a 5.4 punti. Acidificata acqua di sparge (24litri) con una 10ina di gocce di acido lattico.
ph birra dopo la fermentazione: 5,6

Lieviti e fermentazione:


English Safale 04:
  • inoculo a 20 gradi per 1 settimana
  • travaso
  • 20 gradi per 1 settimana
  • rampa di 24 ore fino a 6 gradi per 2 giorni
  • travaso imbottigliamento e priming

Birra:


in maturazione

Elenco concorsi per homebrewers 2014!

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Nuovo anno, nuova birra! E con nuova birra cresce e si sviluppa la nostra esperienza nel campo birraio: nuovi malti, lieviti, luppoli, nuove tecniche di mash e idee per birre sempre più stravaganti. E quale modo migliore di testare la propria esperienza acquisita se non iscrivendo una delle proprie birre a un concorso per homebrewers?? Ecco qui una piccola lista di possibili concorsi a cui può partecipare chiunque: dal principiante all'esperto HB! La lista è in fase di sviluppo, quindi troverete di volta in volta degli aggiornamenti nel caso ci fossero novità.

Iniziamo dal più importante che vede eleggere dopo una serie di sottoconcorsi in tutta italia nell' arco nell' intero anno, il birraio del 2014, cioè:

Campionato Italiano Hombrewing 2014:

http://www.movimentobirra.it/cihb.aspx



  • Drunken Festival Quinto Vicentino (VI) - 23 febbraio (stile libero + menzione birre "acide")
  • Concorso di Nembro (BG) - maggio (Sotto 50 OG)
  • Versilia Birramia - 8 giugno (Biire "chiare" SRM sotto 10 + menzione birre prodotte nella giornata HB)
  • Isolabirra Cagliari - 21 giugno (stile libero)
  • Concorso di Piozzo (CN) - luglio (Guerra dei Cloni V)
  • In English Please! Triggianello (BA) - agosto (stili "inglesi")
  • Concorso Buonconvento (SI) - 7 settembre (stili "belgi")
  • ChiAmaLe Birre Verona - 21 settembre (stili "USA")
  • Palermo - novembre (stile libero)
  • Concorso natalizio di Nembro (BG) - dicembre (Birre "natalizie")

  • IV concorso Hombrewers di Birrando..s'imapra: 8 e 9 Marzo a Altripalda(AV)!

    http://www.birrandosiimpara.it/

    Luppulia: 30 Marzo a Bari!

    http://www.luppulia.it/campionato-hb-luppulia-2014-partenza-col-botto/

    Concorsi Homebrewer Veneto:

    http://www.brasseriaveneta.org/index.php/29-la-brasseria/295-concorso-homebrewer-2013


    Costruzione agitatore magnetico

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    L' agitatore magneticoè un dispositivo che , attraverso l'utilizzo di campi magnetici,  è in grado mescolare alla perfezione una sostanza posta sopra esso. Il dispositivo sfrutta essenzialmente l attrazione magnetica che avviene tra la parte interna ,che ruota di continuo, e la parte esterna immersa nel fluido (solitamente una "supposta" dotata anch'essa di campo magnetico e rivestita in plastica detta: ancoretta magnetica). L' attrazione è tale da sincronizzare il movimento interno con quello dell' ancoretta portando alla formazione di un vortice nella soluzione, segno che il dispositivo sta facendo il suo lavoro.

    Ma tutto questo cosa serve per la birra? Semplice: l' agitazione continua porta ad un livello di ossigeno disciolto maggiore e  questo è un gran vantaggio se si cerca di ricoltivare il lievito o se si cerca di fare uno starter bello attivo in minor tempo.

     La costruzione di un agitatore magnetico è una cosa molto semplice, alla portata di tutti, e si trovano nel web un sacco di video che spiegano come realizzarlo. Ecco qui la versione realizzata da mio fratello. Tutto ciò di cui hai bisogno è:

    1. una ventola da pc 12V
    2. alimentatore 12V
    3. un vecchio hard disk
    4. scatola per contenere il tutto, qualche vite
    5. ancoretta magnetica

    Dal vecchio hard disk si estraggono una coppia di magneti molto potenti a forma di mezzaluna che dovranno essere fissati nelle pale della ventola con una colla. Tramite delle viti (meglio se con dei bulloni regolabili) si fissa la ventola a un supporto di plastica in cui sopra andrà ad appoggiarsi un contenitore di vetro che conterrà il liquido da mescolare assieme all'ancoretta magnetica. Il contenitore di vetro è utile che sia in pirex in modo da poterlo scaldare (e quindi sanitizzare) direttamente sotto la fiamma. Una volta inserita l'ancoretta, con le viti, si regola la distanza magneti-ancoretta in modo tale da permettere alla ventola di girare bene. Inserite la spina e vedrete subito formare il classico turbine, indice che l'ancoretta sta mescolando la soluzione.


    Ed eccoci alla domanda cruciale che ognuno di noi si sta chiedendo. Come preparare starter con l'agitatore magnetico? Ecco qua i passi:

    1. Preparare una soluzione di 0,5 litri di nutrienti per il lievito (zucchero/ malto/ nutrienti/ acqua..a 1,040 di OG cicrca) e fatela bollire possibilmente assieme al baker in pirex.
    2. Fate raffreddare a 20 gradi e inserire l'ancoretta sanitizzata.
    3. Inserite il lievito e il gorgogliatore in cima.
    4. Agitare per 2-3 gg circa per poi inoculare o ricominciare al punto 1 aggiungendo 0,5l di nutrienti se si vuole ottenere uno starter con più cellule attive.




      Scarica il calendario per il nuovo anno: 2014!

      Lieviti: starter e propagazione ottimali

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      Prefazione:


      Come ben sapete inoculare la giusta quantità di lievito nella birra è un fattore essenzialeal fine della realizzazione del prodotto finito. Un' adeguato pitching rate, ovvero l'inoculo di una corretta quantità di lievito, influenza positivamente il sapore della birra; viceversa l' underpitching (inoculare quantità minori di quelle necessarie) e overpitching  (inoculare troppo lievito) danno luogo a sapori e odori indesiderati.

      Nel caso di underpitching  è possibile che la fermentazione proceda con una maggior lentezza (aumentando il rischio di contaminazione dei batteri e lieviti selvaggi) ottenendo una minor attenuazione, allungamento del lag-time e alti livelli di diacetile e acetaldeide.

      Nel caso di overpitching invece si può avere una scarsa ritenzione della schiuma, bassa attenuazione, possibilità di esteri indesiderati e alti livelli di diacetile e acetaldeide.

      Teoricamente la formula che viene data per il calcolo della quantità ottimale di cellule di lievito da inoculare è data da:

      #CELLULE= (1MILIONE) x (ML mosto) x (GRADI PLATO DEL MOSTO)

      Per fare un esempio,  per 20 litri di una generica ale con 12° plato (circa 1048), avremo (1 milione) x 20.000 x 12 = 240.000.000.000 di cellule (240 miliardi). 


      Nell realtà si lavora con dosi di lievito leggermente minori. Nelle ale al posto di 1 milione si usano 750.000 cellule per ml (con l'esempio di prima risulterebbero 180 miliardi di cellule) mentre per le lager sarebbe indicato usare una dose doppia : 1,5 milioni per ml (360 miliardi di cellule); infine per le ale in stile british e per le german weizenè consigliata una dose ancora minore: da 0,5-0,75 milioni per ml (120-180 miliardi).

      Tutti questi numeri sono riferiti a dosi per lieviti conservat; infatti quando viene inoculato un lievito fresco, da laboratorio, sano, con il mosto ben ossigenato e nutrito la pitching rate può diminurire anche del 50%.

      Stimare la densita delle cellule del lievito senza microscopio


      Se abbiamo il lievito all'interno di un contenitore-provetta che si è depositato bisogna calcolare l'intero volume del liquido all'interno della provetta, e il volume occupato dal lievito sul fondo. Sapendo che quest'ultimo è una sostanza ad alta densità e impaccante e che ha al suo interno circa 8 bilioni cells/ml, il gioco è fatto!


      Esempio: se ho, per semplicità, una provetta cilidrica di raggio r=1 cm, e misuriamo l'altezza del volume totale pari a h_tot=10cm e l'altezza del volume del lievito pari a h_y=5cm, abbiamo che: Vtot_liquidi=Base x Altezza = (pigreco*r*r) x (h_tot) = 31,4 ml. Vtot_lievito=(pigreco*r*r) x (h_y) = 15,7 ml. Conclusione: cellule totali: (8 bilioni) x (15,7) = 125,6 bilioni. Se viene scossa la provetta si ottiene un liquido con una quantità di cellule pari a : 125,6 bilioni / 31,4 = 4 bilioni cellule /ml.


      Se si vuole prelevare il lievito dal fermentatore bisogna stare attenti perchè in mezzo ci possono essere altre sostanze indesiderate. Con il susseguirsi della fermentazione e del decantamento, si possono distinguere sostanzialmente 3 stati nel fermentatore: il primo contenente lieviti che sono flocculati per ultimi e quindi meno flocculanti e con possibili cellule mutanti, il secondo contenente lievito con flocculazione sulla media e il terzo contenete lieviti flocculati prima, morti , e altri residui proteici precipitati nel primo stadio di fermentazione.


      Quando andiamo a prelevare dal fermentatore un campione bisognerebbe puntare a prendere quello nel secondo strato, quello in mezzo. In ogni caso una volta prelevato e fatto decantare si stratificherà nuovamente formando una parte superiore contenete la birra finita, uno centrale contenente il nostro lievito mediamente attivo e in salute e uno finale contenete residui proteici. Bisogna tenere conto di questi fattori al fine di calcolare la quantità di cellule presenti nella provetta sottraendo al volume di lievito attivo quello degli scarti.


      Una altro metodoè basato sul riscontro visivo. Per realizzarlo c'è bisogno di munirsi di un tubo di vetro cilindrico dello spessore di 13x100mm e di un buon occhio. Il metodo è basato sul fatto che una quantità di lievito inferiore a 1 milione cellulle/ml rendono il liquido non torbido (praticamente limpido) e che, attorno a 1 milione risulta visibilmente opaco. Quindi si aggiusta la densità di cellule, aggiungendo lievito, finchè il campione è parzialmente visibile. Tenendo conto delle diluizioni si tiene pure conto della quantita' di cellule totali.


      Esempio: parto dalla provetta contenente un liquido (starter) limpido, senza lieviti. Aggiungo piano piano delle piccola quantità di lievito fino a renderlo visibilmente opaco. A quel punto ho raggiunto una quantità di lievito stimata di 1 milione cell/ml. Calcolo l'altezza del liquido totale nella provetta (es: h_tot= 9cm) e il volume occupato da esso: V_tot=(Base) x (h_tot) =1,3*1,3*pigreco*9 = 47,76 ml. Infine calcolo il numero delle totali: (1milione / ml) * (47,76 ml) = 47,76 milioni di cellule. Svuoto e ripeto il procedimento fino a ottenere il quantitativo desiderato.  


      Quando prendi il lievito dal top o dal bottom si ha solitamente 0.8-2 bilioni cellule per ml. Lo slant di lievito liquido contiene circa 100 bilioni cellule mentre le buste di lievito secco contengono solitamente dai 7-20 bilioni di cellule per grammo dipendente dalla grandezza cellule e dalla presenza di altre sostanze. Sicuramente questo non è il numero di cellule ottenute dopo la reidratazione perchè questo dipende da molti fattori tra cui come è stato conservata la busta e il metodo di reidratazione. Un fallimento nella reidratazione del lievito può portare ad avere la metà di cellule attive presenti nel mosto. Una volta saputo il numero di cellule per grammo presenti nella busta, e una volta saputo di quante cellule/ml abbiamo bisogno, è un attimo calcolare la quantità di grammi di lievito secco di cui necessitare.

      Se si vuole cercare di stimare il numero di cellule in base al peso, basta considerare che 2 bilioni di cellule di lievito per ml puro dovrebbero persare circa 1.02 grammi/ml con l'acqua che pesa 1 g/ml.


      Lo starter 

       

      Lo scopo dello starter è quello di generare abbastanza lievito vitale per una corretta fermentazione utilizzando mosto come nutrimento per il lievito. Spesso ci si concentra sulla moltiplicazione delle cellule a scapito della loro vitalità. E' preferibile avere poco lievito sano e vitale che tante cellule deboli. E' consigliato quindi garantire la massima igiene, nutrimento e una corretta ossigenazione. Lo starter può essere fatto con estratto secco light con una densità compresa tra 1,030-1,040. Per le ricoltivazioni da lieviti in fondo alla bottiglia è consigliata un OG di 1,025. Una densità bassa non favorisce una sufficiente crescita cellulare mentre una alta esercita troppa pressione sul lievito risultando dannosa. E' quindi sbagliato pensare che uno starter ad alta gravità debba essere fatto per una birra ad alta gravità. Per calcolare la quantità di estratto da usare si deve pensare di utilizzarlo con un rapporto di 10 a 1, cioè 1 grammo DME ogni 10 ml di starter.


      Esempio: per 2 litri di starter si aggiungono circo 200 grammi di estratto secco ligth. Va fatto bollire 15 minuti prima dell'inoculo.


      E' molto più facile crescere lievito sano e attivo se viene somministrata una continua dose di ossigeno che è un fattore critico per la crescita del lievito. Ci sono molti modi per aggiungere ossigeno: agitare a intermittenza, in continuo, ossigeno puro, agitatore magnetico o aria pompata con un filtro sterile. L'agitatore è la scelta migliore in quanto garantisce un buon scambio di gas, mantiene il lievito in sospensione e espelle l'anidride carbonica; tutti fattori che incrementano la crescita cellulare (che risulta 2-3 volte maggiore rispetto a uno starter senza agitazione magnetica). Essenziale è mantenere una temperatura che favorisca la crescita dei lieviti : attorno ai 22 gradi per lager e ale. Bisogna stare attenti che la continua agitazione del lievito favorisce lo scambio di calore della soluzione con l'ambiente cosi che variazioni di temperatura nell'ambiente si trasferiscono subito sullo starter. Quando si usa l'agitazione magnetica non inserire un gorgogliatore ma basta un pezzo di alluminio sanitizzato che permette ai lieviti selvaggi di restare fuori e di garantire un miglior scambio di gas. Se non si ha a disposizione un agitatore magnetico, agitare il più possibile lo starter può fare una gran differenza (agitare vigorosamente lo starter ogni ora può portare a un numero di cellule raddoppiate rispetto allo stesso non agitato).


      Ogni volta che si fa uno starter bisogna tenere a mente le 4 chiavi principali che influenzano la crescita del lievito e la sua vitalità:
      1. Nutrienti (ossigneno, zinco, ammino acidi e nitrogeni)
      2. Temperatura
      3. Zuccheri
      4. Ph
       Qualcuno usa aggiungere 12 IBU di luppolatura all'interno dello starter per garantire un ambiente più asettico ma è preferibile avere il meno materiale possibile all'interno del mini mosto in modo da garantire massima sterilità. Lo zucchero da usare deve essere il maltosio, i lieviti che cresciuti con solo zuccheri semplici smettono di generare gli enzimi che gli permettono di sintetizzare il maltosio. Dal momento che il mosto è composto principalmente da maltosio questo può portare a una birra che non raggiunge l'attenuazione desiderata.
      Il ph ideale dovrebbe essere attorno a 5 ma non preoccupatevi se non riuscite a misurarlo, il ph tipico dopo l'aggiunta dell'estratto di malto va da 4 a 6. Se avete un acqua particolarmente dura aggiungete pure una piccola porzione di acqua distillata o osmotizzata.

      Ci sono due principali modi per inoculare lo starter:

      1) Attenuandolo completamente: se lo starter è maggiore del 5% del volume della birra da fermentare lasciate che il lievito finisca di fermentare e si depositi e poi inoculate solo quello eliminando la parte liquida. Aspettate che il lievito abbia consumato tutti gli zuccheri presenti e aspettate 8/12 ore dalla fine della fermentazione in modo che il lievito sviluppi la propria riserva di glicogeno. Dall'inoculo prematuro può risultare un attenuazione finale minore in quanto il più flocculante è ancora presente nella parte liquida.

      2) Alla massima attività (high krausen): per chi volesse inoculare i lieviti nel massimo della loro attività bisogna stare attenti a controllare la temperatura del mosto e evitare che la differenza sia compresa tra 3-6 gradi. Maggior temperatura può stordire le cellule e influenzare l'attenuazione o la produzione di sulfuri nei ceppi lager. La minor temperatura invece potrebbe portare il lievito a uno stadio dormiente che vanificherebbe il proposito di volerlo inoculare al massimo della sua attività. Non è possibile quindi separare la parte liquida dal lievito e quindi risulta inevitabile la diluizione del mosto. E' una tecnica che viene utilizzata per aggiungere lievito fresco a un mosto già parzialmente fermentato per migliorarne l'attenuazione.


      Quanto grande fare lo starter?


      Il tasso di inoculo influenza la frequenza di crescita. Non è importante il volume dello starter ma quante cellule si aggiungono in rapporto al volume. Idealmente si vuole far crescere il lievito nella quantita giusta di volume in modo da garantire una salute ottimale del lievito e la quantità giusta per non creare problemi di fermentazione.

      Nielsen ha introdotto il cosiddetto Yield Factor, ovvero la misura della crescita cellulare rispetto allo zucchero consumato dal lievito che viene misurato come:

      Yield Factor = [ (milion/ml cellule finali) - (milion/ml cellule iniziali) ] / ( gravity in plato) 

      Ad esempio, se facciamo un litro di starter usando 100 bilioni di cellule (il contenuto di un paccheto Wyeast o di uno slant White lab), avremo un tasso di inoculo di 100 milioni per millilitro; se alla fine avremo 152 milioni di cellule per ml, e lo starter sarà passato da 9° plato a 2° plato, il lievito avrà consumato 7° plato di zucchero, la formula ci darà Yield Factor = (152 – 100) / 7 = 7.4.

      Maggiore lo YF più efficente è stata la crescita. Una quantità >20 indica una fermentazione aerobica mentre una < 20 anaerobica. A livello casalingo è difficile raggiungere tali livelli di crescita ma è più importante ottenere una cultura pura e vitale. Bisogna capire quando stiamo massimizzando la crescita o quando stiamo semplicemente facendo una birra di starter. La maggior parte degli homebrewers infatti fanno starter con una gran quantità di popolazione di lievito. Un lievito liquido solitamente contiene 100 bilioni di cellule e cercare di moltiplicarle in maniera sostanziale richiederebbe uno starter molto grande.



      Nella figura si nota un esperimento fatto con diversi tassi di inoculo rapportati a diversi volumi di starter dello stesso lievito (temperatura 21 gradi e OG 1,036) contenente la stessa quantità di cellulle (100 bilioni).

      Nella prima riga mescolando 100bilioni di cellule in 1/2 litri di starter totale (=500 ml), si ottengono un totale di 100 bilioni / 500 ml = 200 milioni/ml di cellule. 

      Si nota come lo starter piccolo è quasi inutile dal punto di vista della crescita cellulare ma comunque serve per migliorare la salute del lievito attivandone il metabolismo.  Si ha una crescita significativa a partire da 1.5 litri con un tasso di inoculo di 67 milioni per ml.

      C'e' comunque un limite superiore a quanto il lievito può crescere e moltiplicarsi; per esempio, con un tasso di inoculo di 4 milioni/ml, partendo da una quantità di 100 bilioni di cellule esse genereranno un massimo di 600 bilioni di cellule e non oltre indipendentemente dalla quantità di nutrienti. Con le stesse caratteristiche di temperatura e OG di prima, questo grafico mostra la crescita cellulare del lievito per una quantità iniziale di 100 bilioni di cellule in volumi di starter sempre maggiori e quindi con tassi di inoclulo (cell/ml) diversi. Da notare appunto che la curva possiede un limite superiore di 600 bilioni di cellule cresciute, come sopracitato.



      In questa ultima immagine è indicato, all'interno della griglia, il numero di fiale (da circa 100 bilioni di cellule) che bisognerebbe inoculare in uno starter con un determinato volume (sopra indicato) per ottenere il numero di cellule indicate a lato.



      Esempio: per avere 250 bilioni di cellule bisogna fare uno starter di 3 litri di una fiala di 100 bilioni di cellule. Se se ne vogliono 300 bilioni invece le opzioni sono 2: o 1 fiala con uno starter di 5 litri o altrimenti 2 fiale per uno starter da 2 litri.  

      Starter a piu passaggi

       

      Quello che bisogna tenere conto quando si fa uno starter multiplo (e uno starter in generale) è il tasso di inoculo che si viene a creare nel passaggio da uno starter a un altro. Passare da uno starter piccolo a uno di dimensioni elevate non è una strategia consigliabile in quanto risulterebbe in un tasso di inoculo basso. Allo stesso modo (come abbiamo visto sopra) uno starter composto di tanti piccoli step può portare a una bassa formazione di nuove cellule e sicuramente la possibilità di contaminazione è maggiore.

      Ad esempio, se vogliamo fare uno starter con lievito lager con un pacchetto di lievito liquido per un mosto di 19 litri con OG di 1048, e di voler ottenere 360 miliardi di cellule avendo a disposizione un contenitore da 2 litri. Facendo uno starter con 200 grammi di estratto in due litri, otterremo 200 miliardi di cellule. Se ora aggiungiamo il lievito ottenuto ad un altro starter di 2 litri, non otterremo 400 miliardi di cellule, ma soltanto 300 miliardi di cellule finali, quantità che comunque si avvicina abbastanza a quella desiderata. Per avere la stessa quantità di cellule con un singolo starter avremmo avuto bisogno di 6 litri di mosto.

      Se facessimo lo stesso con 1 litro di starter (100 grammi di estratto), avremmo 150 miliardi di cellule dopo il primo step e 168 miliardi dopo il secondo; la bassa crescita del secondo step è dovuta al tasso di inoculo troppo alto rispetto al volume dello starter.

      Percentuale di cellule vitali nei lieviti liquidi dopo l'imbottigliamento


      Seguendo un programma che calcola le percentuali di cellule vitali in un lievito liquido ho notato che viene calcolata nel seguente modo:
      1) ricavare la data di imbottigliamento del lievito (per le fiale del white labs sono solitamente 4 mesi prima dalla best before date)
      2) calcolare quanti giorni sono passati da allora a oggi (x)

      sapendo che 4 mesi sono 120gg allora:

      %celluleVitali= 90*[  (120-x) / 120  ] + 10

      Esempio: data scadenza lievito: 01/04/2014, data oggi: 01/03/2014 allora: x =  3 mesi = 90 giorni. Quindi % cell vitali= 90*(1/4) + 10 = 32,5 %, allora il numero di cellule attive sono 32,5 bilioni.



      In ogni caso se qualcuno si è perso con i calcoli esistono molti programmi che calcolano i litri di starter per una data quantità di cellule, tra cui:


       http://www.mrmalty.com/calc/calc.html




      Tratto da : Yeast a pratical guide for brewing



      Ricetta bohemian pils con acqua distillata!

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      Una delle problematiche maggiori che si ha nel produrre una birra bionda lager sullo stile tedesco-bohemo è trovarsi a brassare con un acqua di rubinetto troppo dura per lo stile. Le precedenti bionde sono state soddisfacenti ma, secondo me, è sempre mancato qualcosa (correzzione ph a parte). L'acqua ideale da utilizzare è una acqua dolce e  molto povera di minerali, quasi acqua sorgiva. Alcuni consigliano di comprare direttamente acqua dal discount mentre io ,tramite alcuni contatti, sono riuscito a procurarmi 20 litri di acqua distillata. Quest'ultima è privata dei suoi minerali al 98% (al pari della neve disciolta appena caduta) ed è da considerarsi non potabile in quanto se bevuta, cerca di trarre le sostanze che non sono presenti in essa dall'organismo stesso. Aggiungendola ai 20 litri totali di acqua di rubinetto, ho praticamente dimezzato la presenza dei minerali presenti rendendola più leggera e pulita con risultati molto soddisfacenti.


      Ricetta per litri finali 25,5



      efficienza  75%,
      bollitura 60 min.
      OG 1,048;
      FG 1,014;
      IBU: 35,6;
      EBC: 12;
      BU/GU=0,74;

      Malti:

       

        5000 gr Pils, 1,030;                              92%
        320 gr CaraPils, 1,030;                           6%
        120 gr Melanoiden Malt, 1,030;              2%

      Luppoli e altro:

       

        50 gr Tettnang, 3,7 %a.a., 60 min, Kettle;
        25 gr Tettnang, 3,7 %a.a., 45 min, Kettle;
        25 gr Tettnang, 3,7 %a.a., 30 min, Kettle;
        25 gr Tettnang, 3,7 %a.a., 15 min, Kettle;
        15 gr Tettnang, 3,5 %a.a., 0 min, Kettle;


      Mash Steps e pH:

       

       mash in - protein rest 52 °C 15 minuti
       saccarificazione 69 °C 60 minuti
       mash out 78 °C 10 minuti

      pH ottenuto: 6,2.
      Ho aggiunto una bella dose di acido lattico in quanto facevo fatica a farlo scendere di qualche punto. Poi mi sono fermato perchè mi è venuto in mente che poteva essere il phmetro starato. Per equilibrare il tutto ho acidificato poco l'acqua di sparge.

      Lievito e fermentazione:


      Saf lager w-34/70, fermentazione:
      - inoculo a 20 gradi
      - 10 giorni a 10 gradi
      - travaso e dyacetil rest per 36 ore a 18 gradi OG 1,016
      - 8 giorni a 7 gradi
      - 2 giorni a 0 gradi
      - Og stabile 1,014 stabile per 2 gg. travaso e imbottigliamento.
      - Rifermentazione a 15 gradi per 2 settimana
      - 1 mese lagherizzazione


      La birra:

       

      in rifermentazione

      3a fiera della birra artigianale!

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      Per chi fosse interessato, segnalo quest'evento: la Fiera di Birra Artigianale a Santa Lucia di Piave! (provincia di Treviso). Ci sono stato l'anno scorso e mi sono molto divertito. Il capannone è enorme e dentro ci si muove con molta tranquillità. Fuori, poi, c'e' la possibiltà di stare un po' all'aria aperta a pranzare.

      Giorni: dal 4 al 6 e dall'11 al 13 Aprile 2014

      Orari: Venerdi’ e Sabato dalle 17,00 alle 02,00 - Domenica dalle 11,00 alle 24,00



      2 padiglioni fieristici per oltre 2800 mq. di superficie.
       20 birrifici diversi ogni week end
      stand dei costruttori di impianti per birra
      10 gastronomie
      2 dolcerie
      laboratori di degustazione

      conferenze e seminar
      40.000 mq. di parcheggio gratuito
      ingresso 3 euro

      e ancora molte altre novità....

      http://www.fierabirra.it/

      Tra i birrifici che partecipano la prima settimana:


      1). Veneziano- Martellago (VE)
      2). Baracca Beer – Bavaria di Nervesa della Battaglia (TV)
      3). Retorto - Piacenza
      4). La Buttiga - Piacenza
      5). Olmo - Camposampiero (PD)
      6). Luckybrews - Montecchio Maggio (VI)
      7). Acelum - Possagno (TV)
      8). Il Birrone - Isola Vicentina  (VI)
      9). Buxton - Derbyscire  (UK)
      10). La Superba - Busalla (GE)
      11). Na Biretta - Roma
      12). Birracrua - Vicenza
      13). Beer & Bier - San Damiano d’Asti (AT)
      14). Zhare – Sauris (UD)
      15). Montegioco – Montegioco (AL)
      16). Hibu - Cornate d’Adda (MB)
      17). Piccolo Birrificio Clandestino - Livorno
      18). Statalenove - Crespellano (BO)
      19. Vecchia Orsa – San Giovanni in Persiceto (BO)
      20). Teddy Bier - Mori (TN)

      La seconda settimana:

      1). Jeb - Trivero (BI)
      2). Camerini - Piazzola sul Brenta (PD)
      3). Pentra - Cusano Mutri (BN)
      4). Estense - Este (PD)
      5). L’Inconsueto - Varese
      6). Ligrie di Gonars - Ronchis (UD)
      7). Brasseria Alpina - San Germano Chisone (TO)
      8). Ducato - Soragna  (PR)
      9). DrunkenDuck - Quinto Vicentino (VI)
      10). Croce di Malto - Trecate (NO)
      11). Fiemme – Daiano (TN)
      12). Foglie D’Erba – Forni di Sotto (UD)
      13). Un Terzo - Candelo (BI)
      14). Conense - Cona (VE)
      15). Argo - Lemignano di Collecchio (PR)
      16). Bad Guy Brewery - Cava Manara (PV)
      17). Quero - Quero (BL)
      18). Roma - Roma
      19). Bradipongo – San Martino di Colle Umberto (TV)
      20). Malastrana- Pesaro (PU)







       Consiglio vivamente a chi è della zona di farci un salto! Se poi dovessi bere un pò troppo, non c'e' da preoccuparsi! Fuori c'e' un servizio di rianimazione per beoni!

      Birrinitaly, il Festival della Birra Artigianale

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      Questa volta vi scrivo per il Birrinitaly, il Festival della Birra Artigianale che si terrà dal 10 al 18 maggio 2014 all'interno della Fiera Campionaria di Padova.

      Se siete appassionati di buona birra, se vi siete già cimentati a produrre birra in casa, o siete dei semplici curiosi e farete comunque un giro alla Campionaria...questo è il posto che fa per voi!

      Vi spiego in breve di che si tratta....
      Saranno presenti 12 birrifici che spineranno le loro birre artigianali, e avrete la possibilità di acquistare degli abbonamenti di degustazione per poter assaggiare più sapori possibili!
      Durante i 9 giorni di fiera ci saranno dei laboratori di degustazione (a pagamento), 2 cotte pubbliche gratuite, tornei di calcio balilla (sia aperti al pubblico che organizzati dalla Federazione Italiana Calcio Balilla), tornei di beer pong, zona food, concerti (tra cui i Lake District) e musica con Uti dj!

      L'ingresso alla Fiera Campionaria e al padiglione 2 sono gratuiti!
      Gli orari sono: sabato e domenica 10.00 - 24.00, mentre dal lunedì al venerdì 16.30 - 24.00.
      Il programma definitivo sarà reso noto nei prossimi giorni.
      In allegato il flyer!

      Se vi va di invitare i vostri amici via Facebook... ecco qui il link dell'evento: 
       https://www.facebook.com/events/836401263042932/
      Se non avete Facebook, trovate tutte le informazioni nel sito del Birrinitaly:
      http://www.birrinitaly.it
      E questo è lo spot promozionale... può essere che le comparse siano volti noti a qualcuno di voi!!
      https://www.youtube..com/watch?v=osNWZujRP24

      Ciao a tutti e grazie!!

      Sciroppo e liquore di pino mugo

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      In questo post mostro come preparare uno sciroppo dalla resinina delle pigne del pino mugo. Dato il suo effetto balsamico può essere utilizzato come calmante per la tosse oppure, perchè no, per podurre birra: vedi birra al mugo.

      Il Pino mugo (Pinus mugo), o anche semplicemente mugo, è un cespuglio aghiforme sempreverde, dal portamento prostrato, appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Generalmente cresce in altitudine in zone dove vi è una gran quantità di sole. In montagna i mugheti (boschi di pini mughi) sono molto frequenti. A partire da giugno
      fino ad agosto il mugo inizia a far fiorire le pigne giovani , verdi che con il tempo diventano sempre più marroni ed aperte. E' questo il periodo ideale per raccoglierle in quanto secernono una gran quantità di resina appiccicaticcia.

      Preparazione sciroppo

      Il procedimento da me utilizzato per la preparazione dello sciroppo prevede l'utilizzo di bottiglie di plastica ermetiche. Quest'ultime andranno riempite completamente di pigne e di una certa quantità di zucchero. Quest'ultimo è essenziale e agisce estraendo le resine con un processo di osmosi. La giusta quantità di zucchero è soggettiva in base a quanto concentrato si vuole ottenere lo sciroppo. Le dosi utilizzate da me sono state:
      • Bottiglia di plastica riempita completamente pigne semi-verdi
      • 500 grami di zucchero bianco
      Volendo è possibile aggiungere diversi tipi di zuccheri per dargli un gusto diverso. Una volta preparato questo è necessario lasciarla al sole per una decina di giorni in modo che lo zucchero si sciolga completamente e permetta di estrarre le resine. Agitate di tanto in tanto e lasciate sfiatare un pò se vedete che la  bottiglia si gonfia troppo. Una volta fatto questo aprite la bottiglia, con un filtro di carta scolare lo sciroppo dalla bottiglia e chiuderlo in un barattolo. Esso può essere consumato cosi com'e' oppure aggiunto nell'acqua bollente per essere inalato.
       Lo sciroppo, inizialmente giallo paglierino, con il tempo e l'ossidazione tenderà a diventare sempre più scuro fino a colorarsi di rosso-arancione.

      Preparazione Liquore

      Nel caso in cui uno volesse invece preparare il liquore dallo sciroppo, basta aggiungere la giusta quantità di alcool e acqua e il gioco è fatto. La quantità di alcool puro da aggiungere per ottenere 1 ltiro di liquore a 40 gradi è: ( 40*1000 ) / 90 = 444 ml. Perciò se dobbiamo ottenere 1 litro e abbiamo per esempio 400ml di sciroppo, basta aggiungere i restanti 156ml di acqua e il liquore è preparato.



      Ricetta IPA al pino mugo!

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      L'estate scorsa ho ottenuto quasi 470ml di sciroppo di pino mugo dalle resine delle pigne trovate in alta montagna. Invece che utilizzarlo per fare un liquore mi è venuta l'idea di usarlo per provare a brassare! L'idea di base era quindi una birra con un medio corpo e un bouquet di profumi che ricordassero l'alta montagna: floreale, balsamico, pinoso e resinoso. Ho pensato a quale stile di base associare l'intenso profumo balsamico-resinoso dello sciroppo e dopo una lunga riflessione ne sono giunto a uno preciso: Indian Pale Ale! Per la scelta dei luppoli sono buttato su quelli europei (Target, Northdown, Challenger e Styrian) per il fatto che volevo evitare aromi agrumati. La mia preoccupazione maggiore era l'amaro. Non sapevo infatti se
      il fatto di bollire per 5 minuti le resine di mugo avrebbe portato a un contributo amarotico alla birra. Per questo motivo mi sono tenunto basso con l'amaro dei luppoli (40 IBU circa). Avendo utilizzato 500 grammi di zucchero per ricavare lo sciroppo, tra un travaso e un altro ho supposto che il liquido finale contenesse ancora 430 circa di zucchero/ materiale fermentabile. Dei 470ml sono ne sono stati utilizzati 300ml 5 minuti dal boil e 170ml nel secondo fermentatore (previa piccola bollitura di 5 minuti).


      Ricetta per litri finali 21,0 (in bollitura 25,0)

       

      efficienza  66%,
      bollitura 90 min.
      OG 1,060;
      FG 1,011;
      alc: 6,4%
      IBU: 44,2;
      EBC: 21;

      luppoli inglesi e sciroppo di resine di pino mugo

      Malti:

       

        4800 gr Pale, 1,030;          83%
        430 gr Zucchero, 1,046;      7%
        300 gr Biscuit, 1,030;          5%
        250 gr Crystal 75L, 1,030;  4%

      Luppoli e altro:

       

        18 gr Target, 11,4 %a.a., 60 min, Kettle;
        10 gr Challenger, 8,2 %a.a., 30 min, Kettle;
        3 gr Northdown, 7,7 %a.a., 25 min, Kettle;
        15 gr Styrian Goldings, 3,7 %a.a., 20 min, Kettle;
        10 gr Challenger, 8,2 %a.a., 15 min, Kettle;
        15 gr Styrian Goldings, 3,7 %a.a., 10 min, Kettle;
        300 gr sciroppo aromatizzato al pinio mugo, 0,5 %a.a., 5 min, Kettle;
        20 gr Styrian Goldings, 3,7 %a.a., 0 min, Kettle;
        15 gr Challenger, 8,2 %a.a., Dry;
        170 gr sciroppo aromatizzato al pinio mugo, 0,5 %a.a., Dry;


      Mash Steps:

       

        67 °C 60 minuti
        72 °C 15 minuti
        78 °C 10 minuti

      Lieviti: 

       

      Safale US05, 1 bustina:
      20 gradi per 1 settimana
      travaso
      20 gradi 1 settimana : dry hop challenger e sciroppo
      3 gradi 2 giorni
      travaso
      imbottigliamento

      La birra:

      in maturazione

      Session beer: Gold American Bitter

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      La ricetta nasce allo scopo di fare una birra semplice, leggermente amara, dissetante, profumata ma soprattutto poco alcolica in modo che possa essere consumata in gran quantita senza intossicazioni (ebbene si!! si può bere birra senza ubriacarsi). Ed ecco che è nata questa session beer: una bitter esclusivamente brassata con luppoli americani. Per questa ricetta ho usato il lievito della mangroovejack's Burton Union.

      Ricetta per, litri finali 26,0 (in bollitura 29,0)


      efficienza  72%,
      bollitura 60 min.
      OG 1,037;
      IBU: 29,9;
      EBC: 10;



      Malti:


       4000 gr Pilsner, 1,030; 89%
        300 gr CaraPils, 1,030; 7%
        200 gr Fiocchi Frumento, 1,030; 4%

      Luppoli e altro:


        10 gr Cascade, 8,7 %a.a., 60 min, Kettle;
        10 gr Centennial, 9,4 %a.a., 30 min, Kettle;
        15 gr Cascade, 8,7 %a.a., 15 min, Kettle;
        15 gr Centennial, 9,4 %a.a., 10 min, Kettle;
        15 gr Cascade, 8,7 %a.a., 5 min, Kettle;
        60 gr Centennial, 9,4 %a.a., 0 min, Kettle;
        15 gr Cascade, 8,7 %a.a., 0 min, Kettle;

      Mash:


      Mash in: 68 gradi per 60 minuti;
      72 gradi per 20 minuti
      Mash out: 78 gradi per 10 minuti

      Lievito e fermentazione:

      1 bustina di Mangoovejack's burton union:
      20 gradi 5 giorni
      travaso
      20 gradi 9 giorni
      5 gradi 2 giorni
      travaso e imbottigliamento

      La birra

      L'unico dubbio sulla buona riuscita di questa birra era quello dell'utilizzo di questo nuovo lievito mai provato prima. I risultati sono stati al di sopra delle mie aspettative! Il lievito non ha prodotto una grossa quantità di esteri rimanendo con un profilo aromatico abbastanza simile all'US 05 cioè abbastanza neutro. Ottimo bilanciamento tra amaro del luppolo (ben accentuato e non fastidioso) e il maltato della birra che nonostante la bassa gradazione e la leggerezza dei malti speciali, donava alla birra un sapore maltato che nell'oltremanica definirebbero "Crisp". La ben riuscita di questa birra è da attribuire sicuramente al lavoro del lievito che è adatto alla produzione di birre estremamente luppolate proprie della regione di Burton in Inghilterra.
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